Oltre 170 giovani riuniti in CostArena a Bologna per il debutto sul territorio di Drin Drin

La prima uscita pubblica dal vivo del Movimento Drin Drin è stata un successo ben superiore alle attese: oltre 170 giovani e giovanissimi hanno riempito ieri sera la sala del CostArena a Bologna.

La prima uscita pubblica dal vivo del Movimento Drin Drin è stata un successo ben superiore alle attese: oltre 170 giovani e giovanissimi hanno riempito ieri sera la sala del CostArena a Bologna per partecipare al confronto con Alberto Forchielli, cofondatore del neonato Movimento liberale, e Matteo Hallissey, segretario dei Radicali italiani, e per ragionare assieme sul destino dei liberali in Italia. Un’area politica moderata e frammentata che anche nell’ultima tornata elettorale emiliano-romagnola non è riuscita a sfondare la soglia dell’1,9% e che nel Paese sta raccogliendo fallimenti da mezzo secolo, come ben sintetizza il titolo provocatorio scelto per l’incontro: “Perché i liberali (oggi) fanno schifo? Il declino del centro e l’astensione di massa”.

Il debutto sul territorio del Movimento Drin Drin è stata l’occasione per un dialogo a 360 gradi su tutti i temi cari ai giovani e all’associazione civica fondata lo scorso settembre dall’economista italo-americano Michele Boldrin e dall’imprenditore e investitore internazionale Alberto Forchielli con l’obiettivo di chiamare a raccolta gli italiani competenti e attivi che non si riconoscono negli attuali schieramenti politici.  Drin Drin ha già raccolto 6.500 tra iscritti e donatori e punta ad arrivare a 50mila entro l’estate 2025 per poi trasformarsi in partito. Priorità assoluta è l’innovazione, «perché senza investimenti in innovazione non si rimette in moto un Paese che negli ultimi trent’anni non ha mai aumentato la produttività e per questo i salari sono fermi, i giovani fuggono e non c’è ricchezza da redistribuire per lo stato sociale», sottolinea Alberto Forchielli. Una paralisi che ha tra le cause anche il «corporativismo del sistema italiano, dalle lobby dei taxisti e dei balneari alla pletora di oltre 5mila società partecipate che i partiti mantengono per distribuire prebende ad amici, familiari e politici trombati», ricorda Marco Hallissey.

Immigrazione regolata ma strutturale per compensare il declino demografico e rispondere alla domanda di personale nelle fabbriche; politiche per richiamare i talenti italiani espatriati; revisione della spesa pubblica per rimettere al centro delle strategie la formazione e le nuove generazioni, non più le pensioni: sono le altre priorità su cui sta lavorando il Movimento Drin Drin, grazie a una organizzazione strutturata per territori e aree tematiche su cui stanno lavorando centinaia di professionisti ed esperti nei rispettivi settori, sfruttando piattaforme social e intelligenza artificiale.

«Per arrivare a scardinare l’attuale sistema politico i liberali devono però cambiare tattica», è il monito lanciato dal segretario dei Radicali, non solo per coinvolgere di più l’elettorato femminile, ma per riuscire a farsi sentire nelle piazze fisiche e virtuali d’Italia. «Dobbiamo unire le forze tra partiti e movimenti dell’area liberale e fare rumore, anche in modo eversivo ma civico», conclude Hallissey.

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