La nostra proposta:
le 12 fondamenta
Innovazione e concorrenza, per crescere.
- semplificare l’avviamento e la gestione d’impresa;
- una fiscalità competitiva con il resto del mondo;
- contrattazione decentrata a livello aziendale;
- un sistema finanziario aperto e dinamico;
- una giustizia civile efficiente ed infine, ultimo ma non meno importante;
- un settore universitario e della ricerca allacciato al sistema delle imprese.
Prima giovani e futuro
Istruzione efficace e merito.
Vogliamo trasformare scuola e università, disegnate per un mondo che non esiste più, per permettere a ragazzi e ragazze di realizzarsi e contribuire al futuro dell’Italia. Invece di nostalgie anacronistiche e dannose, promuoviamo riforme ispirate dai migliori modelli internazionali, coerenti con il contesto tecnologico e con la realtà lavorativa, basate sul merito e sulla valorizzazione del talento sia per gli studenti che per i docenti. Un’istruzione pubblica rinnovata crea cittadini liberi, consapevoli e produttivi, oltre ad una società più equa.
Sicurezza e rispetto delle regole.
Immigrazione regolata e integrata.
Vogliamo attrarre migranti validi e capaci dal resto del mondo, per favorire crescita sociale ed economica. Per invertire il declino demografico e sostenere il sistema pensionistico, vogliamo offrire opportunità e integrazione, subordinate alla reciproca tolleranza e al rispetto delle leggi. Chi si oppone all’immigrazione danneggia la nostra economia. Servono però regole chiare e un modello di immigrazione regolamentata e legale. L’immigrazione produttiva e integrata fa crescere l’Italia.
Libertà civili, diritti.
Affermiamo la libertà individuale, nel rispetto degli altri, valutando sempre gli effetti sulla collettività. Riconoscendo che la società e la tecnica sono in continua evoluzione, abbracciamo il cambiamento ma esercitiamo un discernimento costante. Le disuguaglianze sociali, economiche e culturali come pure la gestione inefficiente delle risorse sono barriere all’effettiva fruizione di diritti, incluso il diritto alla salute, pur formalmente sanciti. Rispetto delle libertà personali – in ogni campo: politico, religioso, sessuale e di opinione – e reale implementazione dei diritti e dei doveri reciproci sono essenziali per una società dinamica e giusta.
Pubblica amministrazione utile.
Promuoviamo una pubblica amministrazione efficiente e utile ai cittadini attraverso riforme che comprendono digitalizzazione, innovazione e razionalizzazione delle spese. Vogliamo rivedere i contratti dei funzionari pubblici e le modalità di carriera, introducendo meccanismi per ricompensare chi fa bene il proprio lavoro e licenziare i non meritevoli. La burocrazia inefficiente rallenta lo sviluppo e ostacola la competitività. La pubblica amministrazione deve diventare un motore di sviluppo a servizio dei cittadini e del Paese.
Pensioni necessarie e sostenibili.
Dobbiamo ridurre la spesa nominale per le pensioni, che aumenta il debito pubblico e pesa sul futuro dei giovani distruggendo lavoro qualificato attraverso il gigantesco carico fiscale e contributivo che essa impone. Il sistema attuale non è sostenibile da almeno due decenni e continua a fare danni immani ogni anno che passa. Chi vuole l’abbassamento dell’età pensionabile prende in giro i giovani. Vogliamo ridurre le pensioni ingiustificate e insostenibili e allineare l’età pensionabile alla sostenibilità economica, per garantire equità ed evitare abusi o privilegi ingiustificati. Una riforma rigorosa libera risorse per proteggere i più deboli e per offrire servizi e sanità effettivamente fruibili.
Fiscalità equa ed efficace.
Occorre un sistema fiscale più equo e meno gravoso, che preveda una tassazione anche sugli immobili ed elimini le imposizioni inefficaci o dannose per la crescita economica, quali quelle oggi eccessive sul reddito da lavoro e sugli investimenti. Promuoviamo efficienza nella riscossione e rigore nella sanzione di chi evade. Pagare tasse commisurate al proprio reddito è un dovere sociale indispensabile che va fatto rispettare e, al contempo, reso economicamente accettabile.
Sostenibilità, anche nucleare.
Siamo favorevoli a un’energia sostenibile, in primis quella nucleare. Vogliamo l’abolizione dei sussidi a ogni fonte di energia, inclusi quelli alle c.d. rinnovabili, che distorcono efficienza e competitività. L’opposizione ideologica aumenta la spesa energetica e danneggia l’ambiente. Il modello di elettrificazione forzata delle auto distrugge il tessuto produttivo, a vantaggio dei concorrenti internazionali. L’Italia deve difendere i propri asset industriali e tecnologici attraverso scelte guidate dal pragmatismo economico. Un programma realistico di conversione energetica e dei trasporti è più sostenibile e riduce la dipendenza dell’Italia e dell’Europa da altri paesi.
Democrazia e Occidente.
Difendiamo i valori e la libertà delle democrazie occidentali contro populismi e autoritarismi. Siamo per la difesa dell’Ucraina e contro l’imperialismo in ogni area di interesse europeo, incluso il Nord Africa e il Medio Oriente. Strumentalizzare politicamente il pacifismo avvantaggia l’aggressore. La tutela della sicurezza, della democrazia e del diritto internazionale sono un dovere non delegabile.
Europa integrata e autonoma.
Vogliamo un’Europa più forte. Un’Europa integrata, realista, efficiente e federale. Un’Unione capace di decidere con autorevolezza, che faccia gli interessi dei propri cittadini e non si riduca a essere un apparato burocratico. Le derive nazionaliste minacciano l’integrità dell’Unione Europea e indeboliscono i singoli paesi. Vogliamo rafforzare l’Europa, per ridurre la dipendenza da Cina, Russia e Stati Uniti, sostenendo la crescita e la difesa comune.
I gruppi di lavoro tematici
Siamo organizzati in gruppi tematici che coprono dodici grandi aree, ciascuna suddivisa in decine di progetti specifici. Questi gruppi stanno sviluppando analisi, raccogliendo dati, elaborando progetti di riforma e ipotesi di lavoro.
Tutte queste analisi e proposte verranno discusse, migliorate e approvate dagli iscritti durante il congresso fondativo, che si svolgerà nell’arco dei prossimi sei mesi. Il congresso si terrà su tutto il territorio nazionale, articolandosi a livello provinciale, regionale e infine nazionale.
Non vi sono capi o leader predeterminati. La selezione del gruppo dirigente avverrà in modo trasparente attraverso discussioni, deliberazioni e votazioni. Questo processo democratico e inclusivo garantirà che la leadership emerga dal basso, riflettendo la volontà e le competenze degli iscritti.